Perchè gli antidolorifici (a volte) non funzionano?
Sei in palestra, stai facendo i tuoi esercizi, quando ad un certo punto senti un dolore improvviso alla schiena.
Posi tutto, ti cambi e vai a casa.
Il dolore aumenta.
Vai a cercare tra i farmaci.
Paracetamolo (per non fare pubblicità). Perfetto.
Passa del tempo ma niente. Il dolore é sempre lì.
La mattina successiva è difficile alzarsi dal letto.
Torni a controllare nella tua “farmacia domestica”. Ibuprofene.
Proviamo, magari questo è quello giusto.
Passano i giorni, passano i farmaci, ma quello che proprio non vuol passare è il dolore.
Quante volte ci capita di prendere degli antidolorifici, più o meno potenti, ma che gli effetti siano nulli o al massimo marginali?
Com’è possibile? Se io ho DOLORE e prendo degli anti-DOLORIFICI il dolore dovrebbe sparire giusto?
Sarebbe vero se il dolore fosse un fenomeno lineare, ovvero: ho un problema fisico, questo problema attiva i neuroni che trasmettono il dolore e io percepisco questo dolore.
Cartesio, nel 17esimo secolo lo illustrava proprio così.
Il fuoco (stimolo dolorifico) attiva i miei recettori del dolore sulla pelle, che a loro volta trasmettono il segnale “dolore” fino al cervello, dove percepisco realmente il dolore.
Ma ovviamente, come tanti processi del corpo umano, non è così semplice.
La complessità del dolore
Il dolore è un fenomeno molto complesso. Probabilmente tra i più complessi del corpo umano.
Siamo abituati a pensare che il dolore indichi un danno fisico. Non è solo così.
Ci sono dolori che si presentano anche senza che il nostro fisico abbia nessun danno.
Ci sono dolori che si possono percepire anche quando un arto non c’è più (vedi “sindrome dell’arto fantasma”).
Il dolore è modulato da molti fattori interni e esterni al nostro corpo, come ad esempio:
- Età
- Sesso
- Alimentazione
- Sonno
- Attività fisica
- Stress
- Contesto/ambiente
- Psicologia
Tutti questi fattori agiscono facendoci sentire più o meno dolore a parità di condizioni.
I cosiddetti FANS (Farmaci Anti-infiammatori Non Steroidei) agiscono bloccando un enzima che produce un fattore cardine per l’infiammazione dei tessuti: le prostaglandine.
Fine.
I farmaci non possono agire sul fatto che il ginocchio ti fa male perchè hai una muscolatura debole.
I farmaci non possono agire su quella spalla dolorante da giorni, dopo che hai passato un mese davvero stressante al lavoro.
I farmaci non possono far nulla contro il tuo mal di schiena dovuto dall’alimentazione scorretta e dal sovrappeso.
Perchè?
Potenzialmente per due motivi:
- Il dolore potrebbe non essere di natura infiammatoria
- L’infiammazione magari c’è, ma il suo contributo al dolore è minimo rispetto al contributo di altri fattori come stress, alimentazione o deprivazione del sonno.
Per questo spesso i FANS non sono efficaci nel dolore.
O meglio: magari possono essere efficaci. 1-2 giorni. Forse una settimana.
Ma se poi non inizi a fare attività fisica, non inizi a mangiare correttamente o non gestisci bene lo stress quel dolore tornerà. Probabilmente più forte di prima.
“Ma io ho sempre mangiato così, non ho mai fatto attività fisica e non ho mai avuto un dolore! Adesso è arrivato all’improvviso!”
Il dolore forse è arrivato all’improvviso, ma le abitudini che adottiamo quotidianamente ci portano giorno dopo giorno verso la salute o verso la malattia.
Inoltre, non aver avuto dolori in passato non necessariamente indica che non ne avremo in futuro.
Il nostro corpo cambia costantemente con il passare degli anni. E non ha sempre la stessa capacità di adattamento.
Allora perchè continuiamo a prendere tutti questi farmaci?
Il primo motivo è davvero banale: perchè è facile.
È facile prendere una pasticca, bere un bicchiere d’acqua e tornare a fare quel che facevamo.
L’impegno è poco, e la coscienza è a posto perchè pensa di aver fatto “il possibile” per risolvere questo dolore.
Il secondo motivo è strettamente collegato al primo: è la prima scelta dei medici di base.
Ovviamente non si può fare di tutta l’erba un fascio. Ci sono moltissimi medici di base scrupolosi che prima di dare anche il più semplice antidolorifico preferiscono indagare bene la natura del dolore.
Ma la realtà più comune è che se vai dal tuo dottore per un dolore, molto probabilmente ti consiglierà un antidolorifico o un antinfiammatorio.
Anche qui il motivo è lo stesso. È molto semplice, veloce e non ho bisogno di ascoltare troppo a lungo al persona che ho davanti per indagare meglio se realmente un farmaco fa al caso suo.
Terzo motivo: tutte le altre opzioni per il controllo del dolore sono più faticose, richiedono più impegno e in pochi casi i risultati sono immediati.
Esercizio fisico costante, un’alimentazione adeguata, l’igiene del sonno, gestire gli aspetti stressanti delle proprie giornate, creare una personalità resiliente…sono tutte attività che richiedono impegno e costanza per poter godere dei loro frutti.
Eppure sono più efficaci dei farmaci.
E senza effetti collaterali.
Perchè quello che spesso ci dimentichiamo quando assumiamo dei farmaci è il fatto che la loro semplicità di assunzione nasconde un costo da non ignorare: gli effetti indesiderati.
Gli effetti collaterali, quelli scritti in una piega del bugiardino lungo come “Guerra e Pace”, non sono li solo perchè le case farmaceutiche vogliono pararsi il cu*o nel caso in cui si verifichino.
Sono li perchè sono reali.
Aumentato rischio cardiaco, ulcere allo stomaco, malfunzionamenti del fegato sono il conto che una vita passata a prendere farmaci “da banco” ci presenterà prima o poi.
Si pensa che tanto sono innocui. Se li danno senza ricetta mica potranno fare troppo male, no?
Pare addirittura che il paracetamolo possa provocare ipersensibilità acquisita nei bambini. Significa che in futuro i nostri figli non potranno godere dei benefici di alcuni farmaci quando ne avranno davvero bisogno.
Questa non è la demonizzazione dei farmaci
Non sono uno di quelli anti-farmaci. Non penso che le case farmaceutiche si vogliano arricchire facendoci ammalare.
Credo solamente che prima di prendere un farmaco, tutti noi dovremmo essere correttamente informati su quelli che possono essere gli effetti indesiderati REALI e quali possono essere le alternative.
Perchè di alternative ne abbiamo.
Lo dimostra il fatto che non sempre questi farmaci funzionano.
Non funzionano perchè come abbiamo detto il dolore è complesso, noi siamo complessi.
Avere ben chiaro questo è già un passo avanti.
Il dolore è un avvertimento. È un segnale. Un segnale che ci indica che dobbiamo fare qualcosa.
Ma quel qualcosa difficilmente riguarda i farmaci.
Riguarda noi.
Il dolore ci sta dicendo che dobbiamo cambiare qualcosa in noi.
Sapere questo, ti farà stare più tranquillo.
E stare tranquillo ti eviterà la paura, altro fattore che aumenta la percezione del dolore.
In questo modo la prossima volta che avrai dolore, eviterai di innescare una spirale dove:
dolore —> paura —> ancora più dolore
Inoltre, forse ridurrai l’assunzione di farmaci inutili, diminuendo il rischio di incorrere in effetti indesiderati.
Il che, non è mica poi così male.
Simone
Perchè gli antidolorifici (a volte) non funzionano?
Sei in palestra, stai facendo i tuoi esercizi, quando ad un certo punto senti un dolore improvviso alla schiena.
Posi tutto, ti cambi e vai a casa.
Il dolore aumenta.
Vai a cercare tra i farmaci.
Paracetamolo (per non fare pubblicità). Perfetto.
Passa del tempo ma niente. Il dolore é sempre lì.
La mattina successiva è difficile alzarsi dal letto.
Torni a controllare nella tua “farmacia domestica”. Ibuprofene.
Proviamo, magari questo è quello giusto.
Passano i giorni, passano i farmaci, ma quello che proprio non vuol passare è il dolore.
Quante volte ci capita di prendere degli antidolorifici, più o meno potenti, ma che gli effetti siano nulli o al massimo marginali?
Com’è possibile? Se io ho DOLORE e prendo degli anti-DOLORIFICI il dolore dovrebbe sparire giusto?
Sarebbe vero se il dolore fosse un fenomeno lineare, ovvero: ho un problema fisico, questo problema attiva i neuroni che trasmettono il dolore e io percepisco questo dolore.
Cartesio, nel 17esimo secolo lo illustrava proprio così.
Il fuoco (stimolo dolorifico) attiva i miei recettori del dolore sulla pelle, che a loro volta trasmettono il segnale “dolore” fino al cervello, dove percepisco realmente il dolore.
Ma ovviamente, come tanti processi del corpo umano, non è così semplice.
La complessità del dolore
Il dolore è un fenomeno molto complesso. Probabilmente tra i più complessi del corpo umano.
Siamo abituati a pensare che il dolore indichi un danno fisico. Non è solo così.
Ci sono dolori che si presentano anche senza che il nostro fisico abbia nessun danno.
Ci sono dolori che si possono percepire anche quando un arto non c’è più (vedi “sindrome dell’arto fantasma”).
Il dolore è modulato da molti fattori interni e esterni al nostro corpo, come ad esempio:
- Età
- Sesso
- Alimentazione
- Sonno
- Attività fisica
- Stress
- Contesto/ambiente
- Psicologia
Tutti questi fattori agiscono facendoci sentire più o meno dolore a parità di condizioni.
I cosiddetti FANS (Farmaci Anti-infiammatori Non Steroidei) agiscono bloccando un enzima che produce un fattore cardine per l’infiammazione dei tessuti: le prostaglandine.
Fine.
I farmaci non possono agire sul fatto che il ginocchio ti fa male perchè hai una muscolatura debole.
I farmaci non possono agire su quella spalla dolorante da giorni, dopo che hai passato un mese davvero stressante al lavoro.
I farmaci non possono far nulla contro il tuo mal di schiena dovuto dall’alimentazione scorretta e dal sovrappeso.
Perchè?
Potenzialmente per due motivi:
- Il dolore potrebbe non essere di natura infiammatoria
- L’infiammazione magari c’è, ma il suo contributo al dolore è minimo rispetto al contributo di altri fattori come stress, alimentazione o deprivazione del sonno.
Per questo spesso i FANS non sono efficaci nel dolore.
O meglio: magari possono essere efficaci. 1-2 giorni. Forse una settimana.
Ma se poi non inizi a fare attività fisica, non inizi a mangiare correttamente o non gestisci bene lo stress quel dolore tornerà. Probabilmente più forte di prima.
“Ma io ho sempre mangiato così, non ho mai fatto attività fisica e non ho mai avuto un dolore! Adesso è arrivato all’improvviso!”
Il dolore forse è arrivato all’improvviso, ma le abitudini che adottiamo quotidianamente ci portano giorno dopo giorno verso la salute o verso la malattia.
Inoltre, non aver avuto dolori in passato non necessariamente indica che non ne avremo in futuro.
Il nostro corpo cambia costantemente con il passare degli anni. E non ha sempre la stessa capacità di adattamento.
Allora perchè continuiamo a prendere tutti questi farmaci?
Il primo motivo è davvero banale: perchè è facile.
È facile prendere una pasticca, bere un bicchiere d’acqua e tornare a fare quel che facevamo.
L’impegno è poco, e la coscienza è a posto perchè pensa di aver fatto “il possibile” per risolvere questo dolore.
Il secondo motivo è strettamente collegato al primo: è la prima scelta dei medici di base.
Ovviamente non si può fare di tutta l’erba un fascio. Ci sono moltissimi medici di base scrupolosi che prima di dare anche il più semplice antidolorifico preferiscono indagare bene la natura del dolore.
Ma la realtà più comune è che se vai dal tuo dottore per un dolore, molto probabilmente ti consiglierà un antidolorifico o un antinfiammatorio.
Anche qui il motivo è lo stesso. È molto semplice, veloce e non ho bisogno di ascoltare troppo a lungo al persona che ho davanti per indagare meglio se realmente un farmaco fa al caso suo.
Terzo motivo: tutte le altre opzioni per il controllo del dolore sono più faticose, richiedono più impegno e in pochi casi i risultati sono immediati.
Esercizio fisico costante, un’alimentazione adeguata, l’igiene del sonno, gestire gli aspetti stressanti delle proprie giornate, creare una personalità resiliente…sono tutte attività che richiedono impegno e costanza per poter godere dei loro frutti.
Eppure sono più efficaci dei farmaci.
E senza effetti collaterali.
Perchè quello che spesso ci dimentichiamo quando assumiamo dei farmaci è il fatto che la loro semplicità di assunzione nasconde un costo da non ignorare: gli effetti indesiderati.
Gli effetti collaterali, quelli scritti in una piega del bugiardino lungo come “Guerra e Pace”, non sono li solo perchè le case farmaceutiche vogliono pararsi il cu*o nel caso in cui si verifichino.
Sono li perchè sono reali.
Aumentato rischio cardiaco, ulcere allo stomaco, malfunzionamenti del fegato sono il conto che una vita passata a prendere farmaci “da banco” ci presenterà prima o poi.
Si pensa che tanto sono innocui. Se li danno senza ricetta mica potranno fare troppo male, no?
Pare addirittura che il paracetamolo possa provocare ipersensibilità acquisita nei bambini. Significa che in futuro i nostri figli non potranno godere dei benefici di alcuni farmaci quando ne avranno davvero bisogno.
Questa non è la demonizzazione dei farmaci
Non sono uno di quelli anti-farmaci. Non penso che le case farmaceutiche si vogliano arricchire facendoci ammalare.
Credo solamente che prima di prendere un farmaco, tutti noi dovremmo essere correttamente informati su quelli che possono essere gli effetti indesiderati REALI e quali possono essere le alternative.
Perchè di alternative ne abbiamo.
Lo dimostra il fatto che non sempre questi farmaci funzionano.
Non funzionano perchè come abbiamo detto il dolore è complesso, noi siamo complessi.
Avere ben chiaro questo è già un passo avanti.
Il dolore è un avvertimento. È un segnale. Un segnale che ci indica che dobbiamo fare qualcosa.
Ma quel qualcosa difficilmente riguarda i farmaci.
Riguarda noi.
Il dolore ci sta dicendo che dobbiamo cambiare qualcosa in noi.
Sapere questo, ti farà stare più tranquillo.
E stare tranquillo ti eviterà la paura, altro fattore che aumenta la percezione del dolore.
In questo modo la prossima volta che avrai dolore, eviterai di innescare una spirale dove:
dolore —> paura —> ancora più dolore
Inoltre, forse ridurrai l’assunzione di farmaci inutili, diminuendo il rischio di incorrere in effetti indesiderati.
Il che, non è mica poi così male.
Simone