Simone porzi – fisioterapista

La riabilitazione ortopedica

La riabilitazione ortopedica tratta le patologie dell’apparato neuro-muscolo-scheletrico, sia in fase acuta che in fase cronica. La riabilitazione ortopedica si occupa di patologie, traumatiche e non, che possono essere trattate sia con la sola fisioterapia, che con l’intervento chirurgico e quindi richiedano riabilitazione in fase successiva.


Le patologie

Solitamente si tratta di fratture ossee, lesioni ai legamenti o ai muscoli, infiammazioni articolari, contratture muscolari ed in generale quello che riguarda ossa, muscoli, tendini e legamenti. Facciamo alcuni esempi:

  • Anca: La patologia che più spesso colpisce l’anca è l’artrosi. La fisioterapia, attraverso esercizio terapeutico, consigli posturali e terapia manuale, è fondamentale sia nelle fasi iniziali (per scongiurare o quantomeno ritardare il più possibile il ricorso alla chirurgia), sia dopo l’intervento chirurgico.
  • Gonocchio: il ginocchio è un distretto molto colpito da patologie di tipo ortopedico soprattutto tra gli sportivi. Lesioni del legamento crociato, lesioni dei menischi, infiammazione del tendine del quadricipite sono solo alcune delle cause di dolore al ginocchio che i miei pazienti lamentano più spesso.
  • Caviglia e piede: le distorsioni di caviglia, la spina calcaneare e la fascite plantare sono le più comuni problematiche di questo distretto. Possono arrivare ad essere davvero invalidanti poiché pregiudicano anche attività molto semplici come il camminare.
  • Spalla: sede della cosiddetta “cuffia dei rotatori” (un insieme di muscoli che stabilizzano la spalla), la spalla, a causa della sua grande capacità di movimento può andare incontro a lesioni tendinee, lussazioni e fratture.
  • Gomito e mano: epicondilite (gomito del tennista), epitrocleite (gomito del golfista, fratture di ulna e radio o del polso sono tra le cause più comuni di richiesta di intervento fisioterapico per quanto riguarda il distretto dell’avambraccio. Queste patologie possono essere insidiose perché possono venire fuori anche senza un’apparente motivo lampante. Per questo è importante che il fisioterapista indaghi a fondo la vita quotidiana della persona in modo da individuare anche la più piccola sfumatura che può causare queste sindromi.
  • Colonna vertebrale cervicale, toracica e lombare: il mal di schiena, che sia cervicale, toracico e lombare rappresenta la patologia più comune che affligge la popolazione in quasi tutte le fasce d’età. Purtroppo sono anche infelicemente note perché tendono a ripresentarsi anche dopo essere state trattate. Per questo motivo richiedono un’attenzione particolare a come vengono gestite, sia nella fase acuta di dolore che poi successivamente per evitare la loro ricomparsa, tramite strategie per precise.

Le fisioterapia

La fisioterapia quindi, attraverso il corretto recupero della condizione fisica, permette alla persona di riacquisire la propria autonomia nelle attività quotidiane. Questo è possibile attraverso:

  • Il controllo del dolore e dell’infiammazione
  • Il recupero dell’articolarità e degli schemi motori
  • Il recupero della forza e della resistenza muscolare
  • Il recupero dell’equilibro e della coordinazione
  • Il recupero della gestualità specifica

Simone porzi – fisioterapista

Terapia manuale, massaggio e rieducazione posturale

Terapia manuale e massaggio

Con la terapia manuale e il massaggio vengono trattati molti disturbi di natura ortopedica, come abbiamo visto prima.
La terapia manuale e la massoterapia sono molto importanti per ridurre il dolore e ripristinare il corretto funzionamento delle articolazioni e della muscolatura. Spesso queste tecniche vengono utilizzate come unico metodo di trattamento in quanto, una volta ridotto il sintomo, si pensa di averne risolto anche la causa.

Fondamentale è invece vedere la terapia manuale come una delle componenti della pratica riabilitativa che può efficacemente ridurre i sintomi patologici come il dolore ma che spesso non è sufficiente ad evitare il ripresentarsi della disfunzione. La presa in carico globale della persona infatti deve avere come obiettivo il comprendere le cause primarie della disfunzione e non limitarsi a trattare il sintomo.

Dal punto di vista fisiologico i trattamenti manuali provocano le seguenti reazioni:

  • Neurologica (azione ipotonica)
  • Muscolare (azione decontratturante e rilassante)
  • Muscolare (azione di vasodilatazione)
  • Biochimica (azione antidolorifica attraverso il rilascio di istamine ed endorfine)

Rieducazione posturale

La rieducazione posturale è una tecnica riabilitativa che permette di ripristinare l’equilibrio tra le varie componenti muscolo-scheletriche. Grazie a posture guidate, attive e passive, si possono trattare e risolvere contratture muscolari, disfunzioni articolari e alterazioni della colonna vertebrale riportando il paziente ad assumere una postura corretta libera dal dolore. Attraverso la rieducazione posturale grazie ad allungamento e rinforzo muscolare vengono trattate queste disfunzioni con l’obiettivo di riequilibrare globalmente il corpo, recuperando il benessere fisico in assenza di dolore. Con la rieducazione posturale infatti non si tratta unicamente il sintomo ma è possibile risolvere la causa del problema, che può essere anche distante dalla zona dolorosa (ad esempio mal di schiena per un disequilibrio a livello dell’arto inferiore).

La rieducazione posturale è una tecnica riabilitativa che opera sulle catene muscolari. Il corpo umano infatti è composto da numerose catene muscolari che vanno dalla testa fino ai piedi. Queste catene sono composte da muscoli che lavorano in sinergia tra loro. Il mantenimento di posizioni sbagliate (ad esempio lavorando al computer seduti alla scrivania) ma anche posture di compenso in seguito a traumi, come fratture, distorsioni e lussazioni possono causare alterazioni posturali e dolore. Posture e atteggiamenti scorretti possono riscontrarsi sia a carico di un singolo distretto corporeo, come una spalla sollevata, delle ginocchia vare o valghe, sia a carico della schiena e di tutto il corpo, come ad esempio un’alterazione posturale a carico della cervicale legata ad un’alterazione del bacino e degli arti inferiori. Grazie alle sue caratteristiche di tecnica riabilitativa globale, la rieducazione posturale è indicata sia per persone che vogliono recuperare una corretta postura, sia per patologie ortopediche, come lombalgia e cervicalgia, sia per gli squilibri a livello della colonna vertebrale che spesso si vedono nei giovani in fase di sviluppo.

La presa in carico globale della persona è fondamentale, per questo la rieducazione posturale è parte integrante dei protocolli di cura anche se può essere accompagnata da altre tecniche o strumenti.

Simone porzi – fisioterapista

La valutazione iniziale

Quando si inizia un percorso riabilitativo ortopedico, sia in caso di infortuni, traumi o successivamente ad intervento chirurgico, si è sottoposti a un’attenta valutazione iniziale muscolo-scheletrica. Grazie a questa analisi globale è possibile farsi un’idea dello stato generale della persona che si rivolge a me, condizione necessaria per poter impostare il miglior programma riabilitativo e recuperare nel modo più efficace e veloce la condizione fisica.

La valutazione iniziale avviene attraverso l’analisi clinica e l’anamnesi. Con test scientifici, vengono valutati gli elementi che compongono la condizione fisica della persona: equilibrio, forza, resistenza, articolarità e propriocezione. Inoltre, proprio perché ogni persona è diversa, è necessario apprendere lo stile di vita quotidiano: alimentazione, sonno, tipo di lavoro (se sedentario o fisico), emotività, esperienze pregresse sul dolore. Fondamentale è l’attenzione che viene posta non solo sul sintomo ma soprattutto sulla causa (o più spesso, sulle cause) del problema, con un approccio globale alla persona che tenga in considerazione non solo le sue necessità fisiche ma anche quelle logistiche e personali.

Simone porzi – fisioterapista

La prevenzione

La prevenzione permette sia di prevenire gli infortuni (ad esempio quelli sportivi o lavorativi) sia che una patologia cronica peggiori. Attraverso un’analisi clinica specifica, si svolge prevenzione in modo scientifico e personalizzato in funzione delle attività e delle necessità di ogni persona. Con un’efficace prevenzione, grazie a tecniche sempre aggiornate e con solide basi scientifiche, si può ottimizzare lo stato di salute e di benessere generale mentre si riduce il rischio di patologie invalidanti future.


Prevenzione personalizzata in funzione dell’attività

  • Sportivi: in base al tipo di attività o sport praticato, tramite test clinici, viene valutato quanto il corpo del soggetto sia adatto o sufficientemente allenato per svolgere tale attività. Si valuta la forza muscolare, l’equilibrio tra le attivazioni e le forze muscolari, la corretta esecuzione dei gesti atletici e sport-specifici (es. se la corsa o l’esecuzione del movimento di salto è svolto in maniera corretta) e sulla base dei risultati ottenuti viene impostato l’iter di correzione dei punti deficitari.
  • Bambini e ragazzi: l’attività fisica e sportiva è fondamentale per permettere un corretto sviluppo fisico e motorio del corpo. Un suo svolgimento eccessivo o improprio, però, può causare danni sia a breve che a lungo termine. Ogni sport ha le sue caratteristiche e quindi i suoi gesti specifici, poter valutare in modo corretto la capacità del soggetto di sostenere determinati sforzi è fondamentale per prevenire possibili infortuni, atteggiamenti e posture scorrette.
  • Professioni usuranti: sforzi prolungati e continui possono essere deleteri per il corpo e in particolare per le articolazioni, i tendini e la muscolatura. Ma anche l’esatto opposto è corretto: professioni sedentarie tendono ad avere una serie di patologie che nel lungo periodo posso portare a dolori e autonomie ridotte. Prevenire con la terapia manuale, esercizi terapeutici specifici, riequilibrio muscolare, stretching, rieducazione posturale e gestuale è fondamentale per evitare possibili danni, anche gravi.
  • Anziani: gli anziani spesso presentano patologie multiple di origine diversa tra loro che tendono però a creare un mix di effetti negativi autoalimentanti. Artrosi, patologie sistemiche, diabete, valori della pressione arteriosa o troppo alti o troppo bassi, possono via via diminuire la mobilità, la forza e quindi l’autonomia e l’autosufficienza.

Simone porzi – fisioterapista

Richiedi un appuntamento

Compila il form e spiega in breve la tua problematica. Vi risponderemo nel minor tempo possibile per fissare un appuntamento.